Qualche riflessione dopo l’annullamento degli eventi internazionali. Intervista a Davide Tremolati, consigliere federalee e Sponsor della Commissione Rappresentative Nazionali (CRN)
È di questi giorni la notizia che la Federazione Mondiale Flying Disc (WFDF) ha deciso di annullare gli eventi previsti per il 2021, in particolare i mondiali Ultimate che si dovevano tenere nel prossimo luglio a Leeuwarden in Olanda. Nel suo comunicato la WFDF precisa di aver monitorato con molta attenzione l’evolversi della pandemia e di essersi confrontata a vari livelli per valutare ogni possibilità e ogni soluzione, ma sottolinea che la situazione di incertezza è tale da non poter garantire di poter organizzare un evento tra sei mesi. “La decisione non è stata presa alla leggera – si legge – e non è stato facile, ma possiamo assicurare che WFDF ha agito nel miglior interesse delle squadre e dei giocatori”. Ciò premesso, quali saranno le ricadute sull’Ultimate italiano ed in particolare sul lavoro portato avanti in questi mesi dalla Commissione Rappresentative Nazionali? Abbiamo chiesto a Davide Tremolati, consigliere federale e Sponsor della Commissione, di descriverci la situazione e di ipotizzare qualche scenario futuro.
Questa decisione di fatto conferma l'interruzione per due anni di un percorso internazionale nel quale le nazionali italiane erano sostanzialmente cresciute, ottenendo ottimi risultati. Quale sarà l'impatto di questo “buco” sulle nostre rappresentative?
L'emergenza COVID-19 e il relativo stop di tutte le competizioni non avrà sicuramente un impatto positivo sulle nostre rappresentative. Peccato perché, anche se con la nostra posizione nel ranking WFDF (12° posto) sarebbe stato difficile andare ai World Games 2022, gli eventi del 2020/2021 ci avrebbero forse permesso di scalare qualche posto in classifica. Ma l'emergenza riguarda tutte le nazioni, per questo penso che, visto che siamo una delle nazionali che più sono cresciute negli ultimi anni, quando finalmente potremo ripartire lo faremo esattamente dal punto in cui ci siamo fermati, continuando a raccogliere i frutti dell'ottimo lavoro fatto nell'ultimo periodo
Cosa cambierà ora per atleti e atlete che erano stati selezionati? Nelle nazionali giovanili forse ci sarà chi è già fuori per questioni di età o chi invece aveva altri programmi di studio e lavoro …
Lo stop alle competizioni del 2020 è arrivato quando quasi tutte le divisioni erano alla selezione finale. Alcuni eventi sono stati cancellati, altri sono stati rimandati al 2021 e poi disdetti. Lo stesso per gli eventi 2021. Il problema non riguarda solo le nazionali giovanili e le fasce di età, ma anche le nazionali maggiori e gli staff. Vorrei tanto poter dire a tutti che ripartiremo da dove ci hanno fermato, ma non sarà possibile, anche le competizioni non saranno le stesse. Quando torneremo in campo lo faremo di nuovo da zero.
Come pensate di organizzare il lavoro nei prossimi mesi?
Innanzitutto, voglio dirti che CRN in questi mesi non si è mai fermata. Dal mese di luglio circa abbiamo cominciato a lavorare organizzando il lavoro in vista di raduni ed eventi. Lo stop forzato ci ha impedito di partire ma, non appena sarà possibile farlo, noi saremo pronti. Nei prossimi mesi continueremo con la formazione dei nostri tecnici. Sono allo studio anche progetti che riguardino direttamente gli atleti.
Due obiettivi fondamentali da perseguire nell’immediato futuro come Commissione?
Abbiamo ancora tanto da fare dal punto di vista organizzativo, CRN sta lavorando e lavorerà ancora per migliorare tutti quegli aspetti che permettano agli staff e ai giocatori di dare il meglio di sé. Secondo obiettivo, ma non meno importante, sapendo quali sono le risorse economiche a nostra disposizione e quanto costino i progetti nazionali, penso sia fondamentale operare una netta diminuzione dei costi in modo che i progetti siano più facilmente accessibili agli atleti e più semplicemente gestibili dagli staff e da CRN.
Di Roberto Calzà