In occasione dell'invio della comunicazione da parte di FIFD inerente lo svolgimento dei CIU Mixed 2021-22 previsti tra Ottobre e Novembre, abbiamo intervistato Davide Rossetton, Presidente della Commissione Campionati ed Eventi.
C'eravamo lasciati poco meno di un anno fa con i CIU mixed che parevano imminenti, primo segnale di una ripresa che invece poi non si è concretizzata. Ora la situazione pare migliorata tanto che FIFD ha stabilito di ripartire con i CIU mixed. Quali sono le sensazioni della Commissione e cosa ha permesso di decidere in questo senso?
Purtroppo questa pandemia ha segnato indelebilmente l’ultimo anno sotto tutti gli aspetti: lavorativi, sociali e, non per ultimo, anche sportivi. Come Commissione abbiamo sempre lavorato costantemente all’organizzazione degli eventi e dei relativi format per farci trovare pronti, qualora fosse stato possibile il rientro, sicuro, in campo. Si è voluto ripartire proprio da dove ci eravamo fermati, e cioè dal Campionato Mixed, inizialmente con l’organizzazione della serie maggiore per poi proseguire con la cadetta. Questo si rende necessario sia per dilatare gli eventi e renderli più sicuri sia perché dobbiamo trovarci pronti con la classifica aggiornata dei Campionati, quando la WFDF ci comunicherà se ci sarà concesso uno (o più) spot per i prossimi Campionati del Mondo per Club del 2022. È un aspetto che costringerà le squadre più organizzate (mi riferisco alla Serie A) ad attente valutazioni e decisioni. Dovranno infatti scegliere a quale Campionato partecipare e con quale roster. Le date di alcuni eventi si sormontano e pertanto dovranno capire come muoversi, anche in ottica di qualificazione ai prossimi WUCC, dove sappiamo che c’è il blocco dei roster.
Per quanto concerne invece i Campionati Beach (CIBU), abbiamo preso in considerazione alcune possibilità per il loro svolgimento ma poi, visto l’infittirsi del calendario, abbiamo desistito e rimandato l’organizzazione ad un periodo più tranquillo, pensiamo alla primavera inoltrata del 2022.
Rispetto alla partecipazione dei club, ritenete che la lunga attesa porterà ad un boom di iscrizioni o che, viceversa, molti adottino ancora una linea prudenziale prima di affrontare la stagione?
Riprendendo il discorso appena concluso, credo e mi auguro che le squadre siano attualmente in una sorta di limbo “congelato”, ossia che non abbiano perso elementi, ma che non ne abbiano neanche trovati a causa del Covid e delle relative restrizioni legate ai progetti scolastici di divulgazione. Ma spero di sbagliarmi e trovare numeri sempre crescenti. In generale però direi che non avremo un grosso boom di iscrizioni, ci aspettiamo un numero similare a quelle già preiscritte nell’autunno 2020.
Le linee guida per gli eventi federali, pubblicate recentemente, inevitabilmente rispecchiano l'esigenza di una serie di attenzioni che condizioneranno anche l'organizzazione. Come vi muoverete in questo ambito, quali formule pensate di adottare per i campionati?
Per questo aspetto abbiamo lavorato a stretto contatto con la Commissione Medica. In realtà siamo in costante aggiornamento, perché le normative sanitarie sono sempre in evoluzione.
In linea di principio generale questa potrebbe essere l’occasione per vedere dei piccoli aggiustamenti rispetto agli eventi, che li potrebbero rendere più “professionali”, magari iniziando dall’usare solo campi regolari, quindi con un solo campo da ultimate all’interno di un campo da calcio/rugby.
A livello di gioco la Commissione ha lavorato per evitare grossi assembramenti e mettendo sempre tra una domenica di gioco e l’altra la possibilità di recuperare eventuali partite “saltate” causa Covid. Mentre la strada dei tamponi prima degli eventi sembra un’idea complicata e di difficile attuazione, soprattutto sotto il profilo logistico.
Un timore, una certezza e un auspicio in vista dei campionati.
L’unico grosso timore è dato purtroppo da eventuali varianti di questo virus che, come si può leggere nei giornali, sono sempre più virulente e costringeranno, forse, a nuove restrizioni.
Io mi auguro invece che si riesca a superare indenni questi Campionati e che, dopo un inverno “tranquillo”, si possa ripartire nella primavera 2022, come se niente fosse successo in questi ultimi due anni.
Di Roberto Calzà