La Federazione Italiana Flying Disc al Niguarda di Milano con il progetto Wheelchair
Arriva una novità importante per il mondo del Flying Disc italiano. La Commissione Medica e la Commissione Sviluppo e Scuola, hanno approntato un progetto dedicato alle persone con disabilità motoria, denominato Wheelchair Flying Disc. Il progetto prevede un piano strutturato a livello nazionale per proporre alcune discipline (Ultimate, Disc Golf e Accuracy), con gli opportuni adattamenti del caso, alle persone con disabilità fisica, così da offrire una serie di opportunità sportive – nel pieno rispetto delle normative anti COVID – a persone in carrozzina. Grazie alla collaborazione con A.S.D. AUSportiva Niguarda, il progetto ha debuttato nei giorni scorsi presso l’ospedale milanese, dove i tecnici FIFD hanno incontrato alcuni pazienti dell'unità spinale unipolare, ai quali sono state presentate le discipline del Flying Disc e insegnate le nozioni basilari di lancio.
“Bisognerà lavorarci sopra“ – dice la Dott.ssa Carolina Gambirasio, coordinatrice delle attività di Sport Terapia – “ma è un’attività interessante per migliorare una serie di abilità in carrozzina che i pazienti da poco ricoverati hanno solo parzialmente, tra cui ad esempio l’equilibrio del tronco.”
L’idea di fondo che ispira il progetto e che ha trovato subito l’interesse dei responsabili sanitari è semplice: per le loro caratteristiche queste discipline sono in grado di accompagnare il percorso riabilitativo dei pazienti a vari livelli, potendo passare dallo sport in carrozzina in movimento allo sport in carrozzina statico, fino ad arrivare allo sport in piedi. Una proposta quindi modulabile a seconda delle autonomie di ogni persona, che permetterà di incoraggiare l’avvicinamento all’attività sportiva favorendo anche la socialità e l’inclusione.
Dopo questo primo passo abbiamo sentito in proposito Dott. Andrea Sambruni, Presidente della Commissione Medica FIFD.
Da dove nasce l’idea di Wheelchair Flying Disc?
“L'idea del Wheelchair Flying Disc nasce fuori dall'Italia, come il Flying Disc nasce in America. L'idea di portarlo stabilmente nel nostro Paese proviene da un’idea della Commissione Medica condivisa con la Commissione Sviluppo e Scuola, sull'onda della forte spinta della mentalità inclusiva a 360° che già di per sé proviene dall'Ultimate.”
Quali le prime impressioni dopo il debutto al Niguarda?
“La lezione svolta ha dato delle ottime impressioni e numerosi spunti di miglioramento sono arrivati direttamente dai ragazzi coinvolti. In primis il consiglio di sperimentare di persona cosa voglia dire lanciare e giocare in carrozzina e poi alcuni suggerimenti su come lanciare o afferrare il disco. Gli operatori erano molto contenti di poter proporre una nuova disciplina ai ragazzi. In particolar modo, in questo periodo di protocolli e regole date dalla COVID, trovare uno sport che si possa praticare a distanza ed in sicurezza non è facile. Dalla parte dei tecnici c'è stato molto entusiasmo e le due ore sono letteralmente volate. I responsabili ci hanno chiesto di riproporre il progetto in futuro anche all'interno della palestra.”
Quali sono le prospettive future del progetto?
“In futuro vogliamo portare il progetto anche presso il Montecatone R.I., con cui abbiamo già dei contatti. E poi, appena si potrà, anche all'interno dei gruppi sportivi a livello nazionale, per incentivare lo sviluppo della disciplina del Wheelchair Ultimate. Abbiamo anche iniziato a prendere contatti con la responsabile della WFDF per poter avviare il processo di riconoscimento e verifica della disciplina all'interno del CIP. Sarebbe bello in futuro poter organizzare veri e propri tornei dedicati a tale disciplina.”
di Roberto Calzà